La Fondazione supera i confini per approdare nei Paesi in via di sviluppo e apportare speranza, sostegno finanziario e istruzione a coloro che ne necessitano.

Verso la fine del XX secolo, la rivoluzione dell’informazione ha introdotto cambiamenti significativi per quanto riguarda la natura delle interazioni umane e dei rapporti tra i popoli e le Nazioni. Una parola che simboleggia la natura del cambiamento forgiato dal nuovo ordine è globalizzazione. La globalizzazione è una preoccupazione globale odierna, di cui il motore principale ne sono le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

Come mai prima d’ora, la globalizzazione dà origine a mercati mondiali integrati e ci viene spesso ricordato che quelle Nazioni che restano non integrate, non avranno nemmeno la possibilità di usufruire dei benefici su larga scala e del commercio internazionale o di altri vantaggi delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Mentre la maggior parte dei Paesi sviluppati è a buon punto per acquisire pienamente le nuove tecnologie, i Paesi in via di sviluppo, in particolare l’Africa, sono molto più indietro nell’adozione del loro uso.

Ad oggi ci sono una moltitudine di sforzi e progetti, tutt’ora in corso, per portare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei Paesi in via di sviluppo, grazie alla fiducia nel loro potenziale di trasformazione. E’ importante comprendere che questa tecnologia di informazione e comunicazione offre all’Africa delle enormi possibilità per fronteggiare gli ostacoli che dovrà affrontare nelle varie fasi dello sviluppo. La Fondazione George H. Cohen ha come obiettivo principale di educare il mondo in via di sviluppo mediante tecnologie di comunicazione globale.

In Africa, in particolare, la difficoltà principale si trova generalmente  nel basso livello di istruzione e di alfabetizzazione tra la popolazione, soprattutto per quanto riguarda l’alfabetizzazione tecnico-scientifica, che ha generato una grande carenza di abilità tecniche e competenze su tutti i livelli. La fondazione George H. Cohen, sebbene ancora in fase di sviluppo, sta cercando di espandere e migliorare il concetto di “telecentro” in Africa.

Un telecentro è una struttura integrata di informazione e comunicazione che accoglie una combinazione di tecnologie di comunicazione dell’informazione più o meno recenti (ad esempio televisione, video, fax, telefono, computer con connettività Internet, e talvolta libri). I telecentri forniscono l’accesso pubblico alla comunicazione e alle informazioni per lo sviluppo economico, sociale e culturale. La Fondazione George H. Cohen mira ad avere un insegnante in Nord America che insegni una materia su scala globale, da uno a migliaia di studenti, nello stesso momento. Sfruttando il potere di internet, è possibile offrire pari opportunità di istruzione ai bambini di tutto il mondo.

La nozione di accesso universale, che si basa sull’Art.19 della Dichiarazione universale dei diritti umani,  ha dato opportunità di espandere i servizi di informazione a tutti, senza discriminazioni. I telecentri sono visti come degli strumenti potenti nella lotta per l’accesso universale, soprattutto nei Paesi e negli ambienti poveri. L’obiettivo della fondazione Cohen è quello di creare una vasta rete di insegnanti volontari disposti a dare lezioni educative che verranno poi trasmesse in questi telecentri, formando quel che viene chiamato “Schoolnet”. La “rete scolastica” è la connessione elettronica di scuole e studenti che ha lo scopo di migliorare l’insegnamento e l’apprendimento. La struttura materiale e l’entità organizzativa che costruisce e mantiene questa connessione è ciò che viene definito “Schoonet”. A possibili partner come Sony, Panasonic e Samsung è stato chiesto di aiutare fornendo alcune delle apparecchiature necessarie per il progetto.

Nel complesso, la George H. Cohen Foundation tenta di democratizzare l’accesso alle informazioni e di ridurre il divario di conoscenza che intercorre tra chi è e chi non è  in possesso di informazioni.

Inoltre la fondazione è attiva in asia, precisamente in Bangladesh, dove attraverso il microcredito, finanzia i giovani, sopratutto se giovani donne , affinchè possano sfamare i propri figli senza problemi lavorando con dignità. Infatti , se il concetto non viene implementato nel modo giusto, i vantaggi del microcredito non sono più efficaci: ad esempio, in molti paesi, i microprestiti vengono concessi senza un’adeguata valutazione sulla natura dell’attività, se è rilevante per quella regione e per la sua redditività. Infatti il più delle volte, in molte regioni, i mutuatari utilizzano i fondi del microcredito per le spese quotidiane, vanificando lo scopo di generare reddito dal microcredito; e quindi portando a situazioni di persone maggiormente indebitate.

L’impegno della fondazione George H. Cohen è costruire un mondo libero dalla povertà!

Foto: George Cohen e la moglie Anna al grand gala di beneficenza della Croce Rossa monegasca.